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Fette Biscottate light e integrali

Le fette biscottate sono fette di pane che vengono cotte due volte in forno: da questo prendono il nome bi-scottate. Sono simili a dei biscotti secchi, dal sapore non troppo dolce nè salato. Nell’alimentazione mediterranea sono spesso mangiate a colazione, con marmellata, burro, creme o cioccolato. Le fette biscottate in commercio, come altri sostituti del pane, contengono spesso grassi idrogenati o margarina, per questo abbiamo voluto offrire una versione delle fette biscottate light!

Fette biscottate: da dove vengono?
L’origine delle fette biscottate risale al 1800 in Prussia nella comunità mennonita, una comunità cristiana che professa un ritorno alle origini di povertà e carità. La creazione delle fette biscottate deriva dalla necessità di cuocere il pane due volte, così da evitare forme di sprechi. Queste fette inoltre, avevano la capacità di durare nel tempo, senza aggiunta di conservanti industriali. Il prodotto ha visto la produzione di massa e la vendita in larga scala per la prima volta negli Stati Uniti.

In Italia, in particolare in Piemonte, nel 1900 nacque il “biscotto della salute”. Anche questo panificato aveva la particolarità di essere cotto due volte. Era chiamato “della salute” per elogiare le sue potenzialità nutrizionali e caloriche, in un epoca di carestia. Non risponde quindi esattamente ai canoni odierni, ma può essere definito un primo antenato delle fette biscottate italiane.

Il malto di riso per le fette biscottate light
Per dolcificare le nostre fette, abbiamo usato il malto di riso. I malti, a differenza dello zucchero, non subiscono il processo di raffinazione. Essi possono essere usati sia crudi che cotti e contengono tutti i minerali del seme del cereale.

Il malto di riso è famoso per le sue proprietà benefiche: esso combatte

gonfiore addominale,
irregolarità intestinale,
tendenza alla depressione,
vulnerabilità polmonare e bronchiale.
Questa tipologia di malto ha la caratteristica di “nutrire” polmoni e intestino, oltre che facilitare gli stadi di passaggio tra buio e luce, migliorando l’umore.

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Vellutata di Ceci con latte di cocco

Ascoltando i Beatles nel loro periodo “mistico” mi è venuta voglia di provare questa vellutata di ceci dal sapore orientale. In India i legumi sono conosciuti con il nome “Dal”. Di Dal ce ne sono di diversi tipi, come da noi ci sono varie tipologie di ceci, lenticchie e fagioli. Si classificano in base al colore, alla grandezza, alla forma e alla lavorazione (decorticati o meno). Questa minestra è a base del mio legume preferito, il cece. Per la vellutata di ceci si consigliano i ceci decorticati, ovvero senza la loro pellicina. Un’alternativa più rapida è data dall’uso dei ceci lessati in scatola.

Vellutata di ceci: proprietà e nutrizione
Il cece è un legume antico e ricco di storia, le cui proprietà nutritive sono indispensabili per la nostra salute.

La loro coltivazione risale all’Età del Bronzo, e ne abbiamo trovato traccia anche circa nel 1500 a.C. nella valle del Nilo. Il nome ceci deriva dal greco antico “kikus” che significa forza, potenza. Gli antichi romani conoscevano il valore dei legumi e per questo davano il loro nome alle famiglie o alle persone importanti: ricordiamo Cicerone.

I ceci sono un alimento apparentemente calorico: hanno 316 kcal per 100gr di prodotto. Questo perché ci si riferisce al peso dei ceci secchi, non ancora messi a bagno per essere cotti. Una volta ultimato il processo di cottura, il loro peso ed il loro volume aumenterà, rendendo gli iniziali 100 gr un piatto abbondante!

All’interno di 100 gr di ceci, i nostri macro nutrienti sono così distribuiti:

Acqua 64%
Carboidrati 19%
Zuccheri 1%
Proteine 7%
Grassi 2%
Fibra totale 7%
Tale percentuale di fibre permette di regolarizzare l’intestino. I grassi contenuti invece sono ricchi di omega 3, un alleato del nostro sistema cardiovascolare: tengono sotto controllo la pressione arteriosa ed aumentano i livelli di colesterolo cosiddetto “buono”.

I ceci contengono ancora: sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, magnesio, zinco, rame, selenio, vitamine del gruppo A, B e C.

I ceci non contengono glutine, per cui sono indicati per chi soffre di celiachia.

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Ravioli cinesi con ripieno di gamberi al vapore

I ravioli cinesi costituiscono un primo piatto gustoso e raffinato con cui stupire i vostri ospiti. E’ una ricetta che riuscirà a soddisfare anche i palati più esigenti.

Ravioli cinesi: un po’ di storia..
Esistono molte leggende circa la nascita dei ravioli in Cina. Si narra che l’imperatore Zhang Zhongjing volle offrire dei medicinali per le persone affette dai geloni alle orecchie. Il rimedio offerto era composto da carne di pecora, peperoni e spezie, inseriti all’interno di una pasta leggera. Zhang offrì questa ricetta insieme ad una scodella di zuppa, e notò un miglioramento dei geloni della popolazione. Da allora la popolazione cinese decise di festeggiare questo evento con dei ravioli a forma di orecchie.

Il nome dei ravioli cinesi si è evoluto nel tempo: “Tiao” vuol dire corno e si riferisce alla loro forma a mezzaluna, “Bianshi” riguarda la forma appiattita, “Jiaozi” è un termine arrivato solo in seguito. In Cina sta ad indicare il periodo che va tra le 23 e le 24 dell’ultimo giorno dell’anno. Si narra infatti che mangiare ravioli a cavallo del nuovo anno sia simbolo di fortuna.

Come preparare i ravioli cinesi
Preparare l’impasto dei ravioli è facile: ci vogliono solo farina ed acqua. E’ possibile usare la farina che più si preferisce: classica 00, farina di riso per celiaci, o farina di tapioca per chi vuole provare qualcosa di alternativo.

Possiamo poi variare anche il ripieno in base ai gusti: noi abbiam proposto dei ravioli di gamberi, ma voi potete prepararli con la carne, anche magra, o con le verdure!

Cucineremo poi i ravioli, come da ricetta originale, al vapore. La cucina a vapore permette alle sostanze preziose presenti negli alimenti, come vitamine e sali minerali, di non essere disperse nell’acqua di cottura. Otteniamo così cibi intatti dal punto di vista nutrizionale e dal sapore più ricco. Per cucinare i nostri ravioli cinesi possiamo avvalerci dell’ausilio di una vaporiera classica o del cestello di bambù. Basterà appoggiarlo su di una pentola con acqua bollente per cuocere piatti squisiti!

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Strudel di mele integrale e di grano saraceno

Lo strudel di mele è uno dei dolci più graditi. Buono, aromatico e sempre apprezzato da tutti. Ecco dunque che abbiamo pensato ad una sua versione light. Pochi e semplici accorgimenti per renderlo light senza rinunciare al gusto ed al suo inconfondibile aroma.

Lo strudel di mele ha una lunga storia, risalente all’antica Grecia, diffusosi nel Medioriente, ed in seguito in Paesi quali la Turchia e l’Ungheria, con differenti nomi (baklava, güllaç, börek) tra cui il più famoso è proprio strudel.

E’ una ricetta versatile, un rotolo di pasta che può essere dolce o salata, nella sua versione più conosciuta è ripieno di mele, uvetta, pinoli e cannella.

Caratteristiche e benefici dello strudel di mele
Le mele sono un frutto povero di zuccheri e ricco di fibre e vitamine, tra cui B1 e B2, che facilitano la digestione, combattono l’inappetenza, la stanchezza ed il nervosismo. La mela cotta aiuta a combattere gli episodi di stipsi e a ridurre il cosiddetto colesterolo “cattivo” (LDL) aumentando quello “buono” (HDL).

Anche l’uvetta è un frutto che apporta notevoli proprietà positive al nostro organismo, poiché migliora la salute di denti ed ossa, aiuta la digestione, riduce l’acidità nell’organismo. E’ un’ottima fonte di energia, previene il cancro e stimola la libido, poiché ricca di arginina, un nutriente capace di promuovere la naturale dilatazione dei vasi sanguigni.

I pinoli sono semi commestibili, il cui apporto calorico può apparire elevato, ma se consumati in piccole quantità, apportano notevoli benefici. Essi sono ricchi di proteine e fibre vegetali, contenenti calcio, zinco, vitamina B2 e potassio.

La cannella è una spezia da sempre apprezzata per le sue caratteristiche antisettiche ed antibatteriche, viene spesso usata infatti come antibiotico naturale. Tra i vari benefici, è capace di favorire l’equilibrio della glicemia, ridurre i trigliceridi e combattere il colesterolo “cattivo”.

Vogliamo ora proporre una versione light del famoso dolce, favorendo l’uso di farine integrali che gli conferiscono una colorazione ambrata ed un sapore rustico ed innovativo.

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Bocconcini di Pollo light speziati

Le feste sono finite, ma al gusto non si rinuncia mai… Quindi vi consiglio i bocconcini di pollo light! Una ricetta che ripropone i sapori caldi, fritti, tipici delle feste, ma senza ombra di grassi e pesantezza, perfetta quindi per quei giorni di “detox” che seguono la fine delle vacanze!

Bocconcini di pollo o Nuggets: un po’ di storia..
I bocconcini di pollo impanati e fritti sono diventati famosi nel mondo poiché venduti dai fast food americani come Mc Donald’s. La prima ricetta dei bocconcini di pollo è stata creata da un professore di scienze dell’alimentazione, Robert Baker, alla Cornell University di New York, ma non è stata mai brevettata. La prima versione ufficiale dei bocconcini di pollo si è avuta con Mc Donald’s negli anni ’80. Difficilmente il colosso americano avrà puntato al tema salute come si era pensato nell’università newyorkese.

Ad oggi si trovano in vendita nei supermercati una serie di prodotti già pronti, chiamati anche nuggets o pepite di pollo. Un esempio sono i Nagghy di pollo della nota azienda Aia. In genere sono prodotti pre-fritti, ed anche quando non viene dichiarato sono solitamente contenenti una percentuale di grassi notevoli.

Bocconcini di pollo e salute
Se pensiamo ai primi bocconcini di pollo brevettati, tutt’oggi in vendita nelle migliori catene di fast food, sono difficilmente un alimento sano e light. In primis per la provenienza delle loro carni. Il pollo è una carne notevolmente a rischio a causa degli allevamenti intensivi da cui spesso proviene e dove vengono somministrate sostanze potenzialmente nocive. Il pollo costituisce poi solo una parte degli ingredienti usati: la restante è data da farine industriali, conservanti, aromi ed oli poco salutari.

Per questi motivi, la nostra amica Marta ha condiviso con noi la sua splendida ricetta dei bocconcini di pollo light!

Vediamo ora qualche Tips:
Marta ha utilizzato cannella e paprika perché sono due spezie dai sapori netti e molto diversi fra loro, trovando molto piacevole l’alternarsi fra i due aromi. Ciò non toglie che si possano utilizzare altre spezie a seconda dei propri gusti!
Valori nutrizionali (per porzione):
Cal 324 Carbs 12 Pro 50 Fat 11 (saturi 1,6) Fibre 2

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Sbrisolona alle mele e uvetta Light

Come concedersi una coccola culinaria nei momenti di tristezza, o ancora meglio per festeggiare?? Noi vi proponiamo uno dei dolci più amati e golosi, in versione sana e light: la sbrisolona alle mele!

La pasticceria mantovana: torta sbrisolona
La torta sbrisolona è un dolce tipico di Mantova, conosciuto in tutto il Nord Italia e preparato soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Chiamata anche sbrisolina o sbrisulada, la torta si caratterizza per la sua friabilità e per le briciole grandi e piccole che si formano quando viene consumata. Il nome sbrisolona deriva infatti da “brisa” cioè briciola in mantovano.

La sbrisolona è un dolce di origini contadine, in quanto inizialmente la sua ricetta prevedeva l’uso di ingredienti poveri, come la farina di mais.

Sbrisolona alle mele: sana e leggera
Questa versione della torta sbrisolona vede l’aggiunta di mele, un ingrediente prezioso non solo per le sue caratteristiche e qualità. Le mele creano infatti una cremina all’interno del dolce e lo rendono così morbido e gustoso, oltre che accattivante. Un’ottima alternativa quindi alla classica crema pasticciera.

Le mele sono infatti considerate un alimento light, oltre che sano. Esse sono composte per l’85% da acqua, ed una porzione da 100gr ha solo 40kcal. Per questo sono spesso usate all’interno delle preparazioni dolci!

Sono inoltre ricche di proprietà: esse sono famose perchè favoriscono il transito intestinale grazie all’apporto di fibre. Non tutti sanno che le mele mantengono bassi i valori della glicemia nel sangue grazie alla florizina, un flavonoide che inibisce l’assorbimento a livello intestinale e renale dello zucchero.

La polpa delle nostre mele è inoltre ricca di vitamine e sali minerali, come potassio, fosforo, calcio, magnesio e ferro. E’ un alimento facilmente digeribile e per questo è uno dei primi inseriti durante la fase dello svezzamento.

Vediamo ora cosa ci serve per preparare la nostra sbrisolona alle mele!

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Waffle senza burro con Yogurt e frutta

I waffle, chiamati anche gaufre, sono un dolce a forma di cialda. Questo viene cotto su piastre roventi che lo rendono croccante fuori e morbido dentro, con una superficie “a forma di grata” che gli conferisce il caratteristico aspetto. La ricetta classica è ahimè piena di ingredienti buoni ma anche calorici, per questo abbiamo voluto proporre la nostra versione dei waffle senza burro. Così da poterci concedere un dolce light e sano, da accompagnare alla frutta per colazione o merenda!

Gaufre o Waffle, da dove nascono?
La prima ricetta dei waffle è stata scritta in un ricettario di corte nel 1700, nei Paesi Bassi, e descriveva un biscotto morbido con la forma di un favo di miele. Si narra che la loro nascita risalga ai tempi dell’antica Grecia, dove venivano serviti con formaggio o miele. Durante il periodo delle Crociate, sono stati serviti per la prima volta con acqua di fiori d’arancio, poiché ancora sconosciuto era lo zucchero.

Ad oggi i waffle sono un dolce preparato con farina, uova, zucchero e burro: tutti alimenti con i quali non si può eccedere in una dieta ipocalorica. Vengono poi guarniti a proprio piacimento: con frutta, con il cioccolato fondente, con lo sciroppo d’acero, con semplice zucchero a velo.

Una versione light: i waffle senza burro
I waffle senza burro sono un dolce buono tanto quanto la sua versione originale, ma più sano e light. Il burro non è un alimento nocivo, ma contiene grassi animali che non sempre aiutano il nostro colesterolo “buono”. Per questo lo abbiamo sostituito con lo yogurt greco, meglio se allo 0% di grassi.

Lo yogurt greco è un alimento di cui si è parlato molto negli ultimi anni. E’ diventato famoso grazie alle sue caratteristiche:

povero di sodio,
meno lattosio,
meno zuccheri,
più proteine,
più grassi sani,
contiene fermenti lattici vivi.
Tra i più conosciuti ricordiamo il Fage Total, disponibile anche al 2% di grassi ed allo 0%.

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Brownies allo yogurt greco

Brownies semplici e veloci, da gustare a colazione o merenda, insieme ad una tazza di tè caldo. Da personalizzare secondo il proprio gusto, con gocce di cioccolato o frutta secca a piacere.

La storia dei brownies
I brownies sono dolci tipici americani. La storia della cucina americana narra che siano stati preparati la prima volta nel lontano 1892, durante una grande fiera a Chicago quando realizzata per festeggiare i 400 anni dalla scoperta dell’America. Bertha Palmer commissionò al suo chef un dolce gustoso ma comodo da potersi portare in giro per la città. Il galateo ha sempre la sua importanza ed era essenziale non sporcarsi le mani o il viso. Da allora, anche se con qualche modifica, la ricetta si tramanda di generazione in generazione. Una vera delizia che, dall’America, ha finito per conquistare il mondo. La cucina americana, però, non è certo famosa per i suoi piatti light, ma ne abbiamo preparato una versione leggera senza per questo rinunciare al gusto.

Brownies in versione light
Golosi e cioccolatosi, anche in versione light. Soprattutto facili da preparare, in modo che possiate fare il pieno di coccole ogni volta che volete un dolce senza sentirvi troppo in colpa per le calorie. Con soli 40 gr di zucchero e 2 uova per 20 porzioni, questo dolce vi consentirà di concedervi una dolce coccola senza troppi problemi per la vostra linea. Un altro punto a favore di questo dolce è la facilità e rapidità di preparazione. Consentirà anche alle cuoche alle prime armi di realizzare un dolce di sicuro successo. Il tocco goloso è dato dalle nocciole che rendono l’impasto ricco e con un gusto inconfondibile. Se volete, però, potete anche sostituire le nocciole con delle gocce di cioccolato fondente.

Questo dolce è perfetto per una prima colazione nutriente. Ma si presta molto bene anche accompagnato a del buon te caldo, servito per riscaldare con una golosa merenda i vostri pomeriggi invernali.

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Riso Basmati pollo e verdure

Quello che vi proponiamo oggi è un piatto unico ricco e gustoso: il Riso basmati con pollo e verdure. Un piatto dai profumi etnici, che ricorda il riso basmati alla thailandese, rivisto in chiave light!

In questa versione abbiamo usato il pollo, ma è possibile ometterlo per rendere il piatto vegetariano. Inoltre le verdure saltate in questo modo possono risultare anche un ottimo contorno!

Il piatto unico che vi proponiamo è calibrato per due persone, e prevede un totale di 270 kcal per porzione.

Un sapore orientale: il riso basmati
Il riso basmati è una varietà di riso particolare: il suo chicco è infatti sottile ed allungato. Non lasciatevi però ingannare dalle sue dimensioni, perché esso le raddoppia in cottura trattenendo gran parte dell’acqua. I chicchi rimangono inoltre sodi e ben separati: non è per questo indicato nei risotti.

Questa tipologia di riso è famosa per il suo sapore orientale, speziato e deciso: ha inoltre un alto potere saziante anche mantenendo piccole le porzioni. Esso viene coltivato in India e Pakistan da centinaia di anni, ed alcune sue varietà si trovano negli Stati Uniti.

Non tutti sanno che questo riso ha una serie di caratteristiche e proprietà:

è ricco di amilopectina, una sostanza capace di mantenere basso l’indice glicemico nel sangue,
ha un indice glicemico inferiore rispetto al riso classico: 58 contro i 90,
è più digeribile grazie ad un amido chiamato amilosio che permette la digeribilità in sole due ore,
è privo di glutine, quindi adatto ai celiaci,
riequilibra le funzioni gastriche ed intestinali.
Per quanto riguarda i suoi valori nutrizionali, 100gr di riso basmati apportano:

340 Kcal,
8 g. di proteine,
78 g. di carboidrati,
0,89 g. di grassi.
Secondo i principi dell’Ayurveda, questo tipo di riso è considerato “puro” poiché capace di nutrite i tessuti corporei senza appesantirli.

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